Cenni Storici

avviso formazione corpo

L'attuale Corpo di Polizia Municipale di Padova ha origine nel 1868 con l'adozione di uno Statuto approvato nella seduta del 21 Novembre. Dal momento della formazione del Corpo, la cittadinanza tutta disporrà di una forza organizzata localmente per fare rispettare le normative in fatto di Polizia urbana occupandosi di "annona, igiene, pesi e misure, polizia dei mercati, polizia stradale, all'ornato, agli incendi, all'illuminazione, all'anagrafe ed alle informazioni" prestando "la sua opera di giorno, di notte ed in ogni ora a seconda dei bisogni".
Dopo le operazioni concorsuali per l'elezione di un Ispettore Capo , due Brigadieri e 18 Guardie e la fase di addestramento, il 16 Aprile 1869 i padovani vedono circolare le prime Guardie Municipali, con cappello piumato a due punte e armate di sciabola e revolver. Stipendio: L. 2 e L. 3 al giorno per Guardie e Brigadieri, L. 2.400 annue per l'Ispettore Capo.
Nei primi anni di vita del Corpo emergono numerose difficoltà soprattutto in relazione alla ricerca di guardie affidabili sia moralmente che professionalmente. Entro lo stesso anno di fondazione ben sette elementi vengono a mancare, dimessisi per motivi familiari o licenziati per gravi mancanze.
Negli anni successivi verranno apportate numerose modifiche statutarie e dei regolamenti chiarendo le competenze e professionalità delle Guardie Municipali che nel 1886 assumono il nome di "Guardie di Città", denominazione mantenuta sino al 1898.
Nel 1921 il Corpo viene ampliato, portando il numero delle guardie a 51, con 6 vicebrigadieri e 3 brigadieri, per un totale di 60 elementi oltre al Comandante e al suo Vice.
Nel 1922 il nome muterà nuovamente prendendo quello di Vigili Urbani, rimasto tuttora nell'uso quotidiano
"(tratto dalla rivista "Padova" 1928)....non v'è dubbio che tale denominazione rispecchia in modo più esatto le funzioniche nelle grandi cittàsono oggi assolte dagli Agenticomunali di polizia, in quanto hanno assunto il carattere peculiare della vigilanza su tutta la vita cittadinanei riflessi dell'annona, dell'igiene, della polizia, della circolazione ecc..., perdendo granVigili Urbani gennaio 1934 ridotta parte del carattere repressivo, per acquistare invece quello più educativo, informato a concetti di prevenzione..........così è sembrato opportuno, sotto tutti gli aspetti, introdurre anche nei regolamenti di questo Comune la denominazione di Vigili Urbaniche è stata adottata da altre grandi Città d'Italia".
Durante il fascismo i Vigili dipenderanno dal podestà, verrà richiesta l'iscrizione alle associazioni di partito e maggiori saranno i controlli di natura politica e le epurazioni cui saranno sottoposti.
La Seconda Guerra Mondiale sconvolgerà nuovamente i ranghi dei Vigili, alcuni perderanno la vita o verranno fatti prigionieri e altri riceveranno encomi e decorazioni. Durante la guerra si farà ricorso a vigili "ausiliari", arrivando ad utilizzarne fino a 60 unità.Dopo la guerra il Corpo verrà ampliato raggiungendo le 170 unità nel 1948 distribuite sul territorio con una articolazione in "Zone" che rimarrà fino al 1986: Prima zona a presidio del Centro; Seconda Zona per la parte Nord; Terza Zona per la parte Sud; Quarta Zona che comprendeva tutti i servizi speciali quali la vigilanza annonaria, il reparto informativo, il drappello motociclistico e operava su tutto il territorio suburbano del Comune.
L'aumento del personale sarà costante crescendo fino alle attuali circa 300 unità, numero comunque assolutamente inferiore rispetto alle effettive esigenze della Città e alla moltiplicazione degli incarichi e mansioni sempre più specializzate richieste all'allora Polizia Urbana, poi rinominata Municipale fino all'attuale Polizia Locale.
Al Vigile che fino agli anni 70 era soprattutto impegnato nel traffico e nelle verbalizzazioni massive di multe, si è sostituita una figura professionalmente aggiornata, in grado di intervenire autonomamente in tutti i settori e congiuntamente con le altre Forza di Polizia a garanzia del bisogno di sicurezza e di tutela della qualità della vita dei cittadini.

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