Sono ormai 10 giorni che la Polizia Locale svolge un particolare servizio di contrasto al degrado urbano. Le aree presidiate dal servizio, svolto sia in divisa che in abiti borghesi, coinvolgono tutti i quartieri della città, dal Centro Storico all'Arcella, da Ponte di Brenta a via Chiesanuova, senza dimenticare Bassanello e Sacra Famiglia. I risultati sono considerevoli:
- 73 violazioni all'art. 10 del Regolamento di Polizia Urbana che vieta il fenomeno dell'accattonaggio; in alcuni casi è stata applicata anche la sanzione accessoria del sequestro ai fini di confisca del denaro prodotto della violazione, anche se gli importi sequestrati sono esigui.
- 37 violazioni all'art. 190/4° c. del Codice della Strada che sanziona chiunque quale pedone sosti sul marciapiede o presso un attraversamento pedonale causando intralcio al normale transito delle altre persone. I trasgressori, in prevalenza di nazionalità rumena ad eccezione di qualche italiano ed serbo, sono stati fotosegnalati al fine della loro completa identificazione; uno di questi in quanto minorenne è stato affidato su disposizione del Pubblico Ministero ad una parente. Nel corso dei controlli sono stati sanzionati due venditori abusivi di ombrelli, poiché stranieri e clandestini indagati anche per la violazione delle norme sull'immigrazione, e la merce che vendevano è stata sequestrata. E' stato identificato un minore nullafacente che, previa autorizzazione del magistrato della Procura dei Minori, è stato poi rilasciato. Nelle piazze centrali è stato sanzionato per ubriachezza molesta un cittadino tunisino, mentre in Prato della Valle, tra l'erba dell'isola Memmia, è stata rinvenuta della sostanza stupefacente di tipo "marijuana" all'interno di un contenitore di plastica. Agli incroci regolati da semaforo, gli Agenti hanno rinvenuto merce di vario tipo, tra cui fiori, fazzoletti di carta ecc, probabilmente abbandonati dai rispettivi venditori allontanatisi alla vista degli stessi.
Lunedì 16 marzo 2015, personale della Polizia Locale è intervenuto presso il campo nomadi di Lungargine San Lazzaro, al fine di notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e l'informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova. Il citato provvedimento era diretto nei confronti di 12 persone delle famiglie ivi alloggiate. L'atto è epilogo di un'attività d'indagine iniziata nel luglio 2014 durante un controllo finalizzato alla bonifica del sito ed avviato a seguito della constatazione da parte della Polizia di Stato della situazione di forte degrado ambientale presente all'interno del Campo (rifiuti di ogni tipo ed una folta ed incolta vegetazione), che di fatto poteva agevolare condotte criminose quali occultamento della refurtiva e fuga in caso di controllo da parte delle Forze dell'Ordine. Nel corso dell'attività di bonifica, effettuata a spese del Comune di Padova, si accertava con l'ausilio di personale tecnico del Comune e di ENEL che i contatori situati sul lato sud del campo erano stati manomessi. Gli assegnatari delle casette, costruite dal Comune, venivano conseguentemente denunciati all'Autorità Giudiziaria per furto aggravato e continuato, in quanto come intestatari del contratto di fornitura di energia elettrica da Enel-distribuzione e quali assegnatari di alloggi pubblici si erano impossessati di corrente manomettendo e danneggiando i contatori. Il danno, tuttavia, pur essendo difficilmente quantificabile, è stato stimato da ENEL all'incirca pari a 15.000 euro (35.000 kWh), tenendo conto che il calcolo è puramente approssimativo, in quanto non veniva registrato nessun consumo durante l'illecita erogazione. Nella giornata di ieri, per l'appunto, su disposizione del Pubblico Ministero, in concomitanza con l'attività propria di notifica, è stato chiesto all'Ente un sopralluogo da parte di proprio personale, unitamente agli Agenti del Reparto Polizia Giudiziaria, al fine di verificare se la situazione riscontrata in occasione del sopralluogo precedente fosse rimasta invariata, specie sul quadro contatori. Nell'immediatezza il personale tecnico constatava la rimozione da parte di ignoti di tre sigilli che venivano prontamente ripristinati, e la presenza di due cavi scoperti messi, poi, in sicurezza. Si constatava, altresì, che alcuni assegnatari di una casetta si erano allacciati con un cavo ad una presa esterna di un altro alloggio: veniva, pertanto, richiesto l'intervento sul posto di un elettricista comunale, che verificava trattarsi di allacciamento abusivo provvedendo a ripristinare la situazione iniziale.