08 Febbraio 2018 - Agenti del Reparto Polizia Giudiziaria effettuavano un servizio di osservazione in abiti borghesi presso i giardini dell'Arena, finalizzato a contrastare il commercio di bicilette rubate e lo spaccio di stupefacenti. In particolare attenzionavano un gruppo di soggetti di colore che stazionavano lungo il percorso ciclabile che costeggia il fiume all'interno del parco. Alle ore 14,10 circa notavano un soggetto di carnagione chiara e di giovane età, vestito con un giubbotto scuro, jeans blu, scarpe da ginnastica rosse, che indossava occhiali da vista e uno zainetto scuro bianco avvicinarsi al gruppo. Il giovane confabulava brevemente con uno dei soggetti di colore, che indossava dei pantaloni di tuta scuri con doppia banda bianca laterale, già noto all'ufficio in quanto già denunciato per reati contro il patrimonio. Il soggetto unitamente al ragazzo si allontanava di pochi metri, ed entrambi si posizionavano sotto un grosso albero. Il ragazzo di carnagione chiara consegnava una banconota al pregiudicato il quale prelevava un involucro di nylon trasparente contenente sostanza di colore marrone, occultato in un ramo della suddetta pianta, ne estraeva una parte e la consegnava al giovane, richiudeva l'involucro e lo posizionava nel medesimo punto di prima. Il giovane si allontanava rapidamente a piedi all'interno del parco, facendo perdere le proprie tracce senza che gli operanti riuscissero a fermarlo. Il pregiudicato rimaneva invece nel medesimo posto unitamente ad altri soggetti di colore. Con il supporto di altri colleghi procedevano al fermo del pregiudicato nonché all'identificazione dei soggetti che si trovavano con lui. Si procedeva ad un controllo del punto in cui era stato visto occultare l'involucro e si rinveniva effettivamente un involucro di nylon contenente sostanza vegetale che veniva recuperato. Il pregiudicato veniva accompagnato presso gli uffici del Comando di via Liberi n. 16 dove veniva perquisito e fotosegnalato. La sostanza all'interno dell'involucro recuperato risultava essere marijuana al narcotest, con peso netto complessivo di grammi 10,1, pertanto la stessa veniva sequestrata con separato verbale.Al pregiudicato veniva contestata la violazione dell'art. 73 comma 5° del D.P.R. 309/90 per spaccio di sostanze stupefacenti, pertanto a carico dello stesso veniva redatto verbale di identificazione, elezione domicilio e nomina del difensore per il reato previsto e punito da tale articolo.
Un gruppo di minorenni tra i 14 e i 15 anni ed uno anche di 13, frequentanti per la maggior parte le scuole medie della zona di Mortise, da alcune settimane utilizzavano come luogo di ritrovo la sala comunale "Pertini" presso il Centro La Corte, introducendosi furtivamente attraverso una uscita di sicurezza. Alcuni di questi, dopo avere festeggiato il capodanno a casa di un amico comune ed avere girovagato per la città, nella prima mattina del 1° di gennaio, si sono introdotti nella sala comunale. Una volta all'interno hanno messo in atto un azione vandalica, danneggiando irreparabilmente le strutture d'arredo (plafoniera e neon, rottura armadi sedie e tavoli) con il solo scopo di divertirsi, vantandosene poi con gli amici e postando sui social le foto e i video fatti con il cellulare delle loro azioni. La sera della stessa giornata ritrovandosi in gruppo presso la medesima sala, uno di loro ha azionato un estintore, svuotandolo completamente cospargendo l'intero locale della polvere tossica. Tale sala, utilizzata perlopiù per la ginnastica degli anziani, è stata resa inservibile per oltre otto giorni ed i danni cagionati al Comune di Padova ammontato complessivamente a 1.150 euro, oltre alle spese di pulizia ancora in fase di quantificazione. La responsabile della struttura comunale sporgeva denuncia presso il Reparto Polizia Giudiziaria della Polizia Locale. Da tale denuncia gli operatori della Polizia Locale hanno intrapreso un'attività di indagine che, anche attraverso le immagini dell'impianto di videosorveglianza, ha portato nei giorni successivi all'individuazione di alcuni minorenni che si erano reintrodotti nei locali. Convocati presso gli Uffici del Nucleo, con i rispettivi genitori, tramite il confronto dei loro racconti e le immagini dell'impianto di videosorveglianza si individuavano i tre autori dei danneggiamenti. I ragazzi sono stati deferiti all'autorità giudiziaria oltre che per il reato di danneggiamento anche per l'interruzione di pubblico servizio.