Sequestrato appartamento di prostitute cinesi

Bembo 6Nel tardo pomeriggio del 31 luglio si è conclusa con successo un'operazione effettuata dagli agenti della Squadra Investigativa della Polizia Locale, che hanno posto sotto sequestro un appartamento sito in via Bembo, quartiere Crocefisso, dove da tempo era stata segnalata, con vari esposti al Comando da parte di cittadini, un'attività di prostituzione di ragazze cinesi. E' partita, di conseguenza, un'attività di indagine, effettuata nei mesi scorsi, consistente in diversi appostamenti al fine di individuare e, quindi, sentire come testimoni i clienti della ragazze cinesi i quali, se pur con qualche esitazione, ammettevano di aver avuto rapporti sessuali. Questa attività di indagine confermava già da subito la presenza, all'interno dell'appartamento, di due ragazze cinesi che si prostituivano; l'organizzazione era molto efficiente in quanto le donne erano pubblicizzate con foto ammiccanti su siti web dedicati e su alcuni quotidiani. I clienti venivano "adescati" a mezzo cellulare al quale rispondeva una donna, sempre cinese, che fungeva da centralinista e che passava la chiamata alla ragazza in appartamento avvisandola dell'imminente arrivo del cliente. L'attività era molto intensa, le ragazze ricevevano dai 5 ai 10 uomini al giorno per somme che andavano dai 40 ai 70 euro a prestazione; non mancavano anche dei "particolari servizi in coppia" per una tariffa di 100 euro. Ai primi di luglio gli agenti effettuavano un accesso nell'appartamento, appurando che la ragazza cinese più giovane era "costretta" a versare la maggior parte del suo compenso alla donna più anziana, che veniva perciò immediatamente indagata e denunciata per "sfruttamento della prostituziImmagine 002one". Malgrado questo primo intervento, l'attività di prostituzione è continuata. E' continuata però anche l'indagine, coordinata dal Dr. Giacomelli della Procura della Repubblica, della Polizia Locale che effettuando un successivo accesso nell'appartamento e trovando un'altra giovane ragazza cinese, procedeva al sequestro dell'immobile. All'interno dei locali veniva rinvenuta e sequestrata una somma di denaro pari a € 700,00 che, dalle dichiarazioni, risultava essere il provento dell'attività degli ultimi giorni; venivano inoltre rinvenuti e sequestrati due cellulari utilizzati per l'adescamento e una quantità notevole di preservativi ed altri "sexy toys". E' stato accertato che il proprietario dell'immobile risultava estraneo ai fatti.

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